Note di Copertina a cura di Enrico Rava

La Sicilia non la smette di stupirmi. Su questa terra meravigliosa sbocciano da anni e con frequenza dei fiori straordinari e sorprendenti : Musicisti di Jazz. Talenti eccezionali, giovani, a volte giovanissimi . Sono anni che tessiamo le lodi di Rubino, Cafiso, Maugeri che ci hanno regalato e ci regalano grandi emozioni. Con questo cd abbiamo il piacere di fare la conoscenza di musicisti nuovi veramente speciali : Francesco Patti e Giacomo Tantillo. Francesco suona il sax alto. Ha solo 18 anni e la maturità di un trentenne. E non mi riferisco solo al controllo tecnico sullo strumento e alla sua sapienza armonica. Quello che colpisce in lui è l’espressione, così naturale ed emozionante. I riflessi e una certa originalità che ci parla di una personalità già pienamente formata. In quanto a Tantillo è un trombettista completo. Anche lui con un eccellente controllo tecnico unito a un bellissimo tempo , grande fantasia e calore. Una Front Line perfetta. I loro compagni di viaggio, siciliani e giovani anche loro, non sono da meno. Seby Burgio è un pianista che non sfigurerebbe in nessun dei gruppi che si esibiscono nei festival più importanti e il bassista Giuseppe Cucchiara possiede tutte le doti necessarie per diventare uno di quei bassisti indispensabili contesi dai migliori musicisti. Il suo tempo è perfetto ed elastico, cioè : Giuseppe ha swing ! Dote meno diffusa di quanto si potrebbe credere. E last but not least ha un bellissimo suono. Su tutti, nella sua qualità di Nume Tutelare e soprattutto di batterista ,quello Stefano Bagnoli ( finalmente un non siciliano !) di cui ebbi a dire qualche anno fa : suonare con Bagnoli è come viaggiare in Rolls Royce. Infine un’altra grande qualità di questo cd : il repertorio. Due brani originali (uno di Patti e l’altro di Tantillo) e per il resto composizioni del passato frequentate rarissimamente ( i capolavori di Mingus Tijuana Gift Shop e Duke Ellington’s Sound of Love col suo giro armonico da brivido). O come Freeway di Chet Baker che credo non sia stato MAI suonato da nessun altro. Un brano visionario, scritto da Chet nel 53 ma che potrebbe essere stato scritto domani. E poi, andando a rovistare in un passato quasi remoto, Tangerine e you stepped out of a dream. Chiude il disco una bella versione di uno dei grandi capolavori di Jobim. Retrato em branco y preto. Un Cd che è allo stesso tempo un’opera prima e un’opera matura.

Enrico Rava.

 
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